Arresto per cocaina in Perù
La legge peruviana punisce severamente i reati legati al traffico di droga.
Sono sempre più numerosi i cittadini stranieri arrestati in Perù per possesso e traffico di droga, in particolare cocaina. Il costo relativamente basso della sostanza e la sua facile reperibilità in Perù, induce in errore molti cittadini stranieri che si recano nel Paese, perchè illusi da un facile guadagno. Non di rado, queste persone, a volte anche giovanissime, sono vittime di organizzazioni criminali locali o internazionali, che li inducono, tramite inganno o false promesse, a trasportare all'estero ingenti quantità di droga.
Ebbene, l'ordinamento giudirico peruviano punisce severamente i reati collegati allo spaccio e al traffico di droga. Ai sensi del nuovo articolo 296 del codice penale peruviano, la persona che promuove, favorisce o facilita il consumo illegale di sostenze stupefacenti o psicotrope, mediante atti di fabbricazione o di traffico, è punito con la reclusione in carcere da 8 a 15 anni. Chi, invece, possiede sostanze stupefacenti o psicotrope destinate al traffico illecito, è punito con la reclusione in carcere da 6 a 12 anni.
Attualmente sono detenuti nelle carceri peruviane, più di mille cittadini europei, tra cui anche italiani. In molti sono ancora in attesa di giudizio. Le condizioni dei penitenziari in Perù sono al limite del sostenibile ed i consolati stranieri non sono molto d'aiuto.
La maggior parte dei detenuti stranieri attende il giudizio, oppure sconta la condanna, nel carcere Sarita Colonia nel quartiere Callao, nella capitale Lima. E' qui, infatti, che vengono condotti i cittadini stranieri arrestati all'aeroporto internazionale di Lima. Non sempre però, è possibile mettersi in contatto con essi nei giorni immediatamente successivi all'arresto, in quanto in molti vengono sottoposti ad un periodo di isolamento per essere interrogati.
C'è da dire, inoltre, che il Perù non aderisce alla Convenzione di Strasburgo del 1983 sul trasferimento delle persone condannate, che consente, appunto, ai cittadini stranieri arrestati in un Paese straniero, di essere trasferiti al proprio Paese d'origine, per scontare la condanna. Tuttavia, tra Italia e Perù, esiste un accordo bilaterale in materia, firmato a Roma nel 1984, grazie al quale, i cittadini italiani possono chiedere di essere trasferiti in Italia, al fine di scontare la pena inflitta da un tribunale peruviano.
Infine, l'ordinamento giuridico peruviano, oltre alla possibilità di ottenere nel corso del processo, sconti di pena (ad esempio in seguito a confessioni o richieste di riti abbreviati), prevede anche una serie di benefici concessi ai detenuti già condannati, tra i quali il cd. 2x1, vale a dire un giorno di lavoro per uno in meno di prigione.
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Sull'argomento vedi anche:
Cosa fare in caso di arresto in Perù
Cosa fare quando si è arrestati in un Paese straniero
Avvocati Penalisti Internazionali
Accordo tra Perù e Italia sul trasferimento delle persone condannate
Convenzione di Strasburgo sul trasferimento delle persone condannate
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