Ricorso contro l'Ambasciata d'Italia in Armenia
Il TAR Lazio annulla il diniego del visto per studio di breve durata emanato dall'Ambasciata d'Italia a Jerevan.
Con Sentenza breve del 13 gennaio 2023, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (competente in materia di provvedimenti di diniego del visto d'ingresso disposti dalle ambasciate e dai consolati italiani) ha annullato il diniego del visto per studio di breve durata, emanato nei confronti di un studente armeno dall'Ambasciata d'Italia a Jerevan, in Armenia.
Il cittadino armeno aveva richiesto un visto di breve durata per seguire un corso di lingua; tuttavia, nonostante avesse dimostrato di essere in possesso di tutti i requisiti previsti per tale tipologia di visto, si era visto negare la sua istanza dall'Ambasciata italiana sulla base della seguente motivazione: "non ha fornito una giustificazione riguardo alla finalità e alle condizioni del soggiorno previsto".
Il TAR del Lazio, però, ha accolto il ricorso presentato nell'interesse dello studente armeno dall'Avvocato Luca Santaniello, fondatore dello studio legale Santaniello & Partners.In particolare, secondo i giudici amministrativi, l'Ambasciata italiana prima di disporre il diniego del visto ha omesso di inviare al richiedente il cd. preavviso di rigetto, vale a dire la comunicazione prevista dall'art. 10 bis della Legge n. 241/1990, con la quale la pubblica amministrazione informa l'istante circa i motivi ostativi all'accoglimento della sua domanda e lo invita a depositare osservazioni scritte ed ulteriori documenti.
Secondo il TAR di Roma, tale omissione da parte dell'Ambasciata ha impedito al ricorrente di presentare osservazioni e/o documenti aggiuntivi, viziando, quindi, l'intero procedimento.
Dunque, è stato confermato l'orientamento del TAR Lazio sull'obbligatorietà, anche in materia di visti di ingresso, della comunicazione di preavviso di rigetto.
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