Successione in Perù
La disciplina delle successioni in Perù
In Perù, le successioni mortis causa trovano la loro disciplina nel Libro IV del Código Civil, precisamente agli articoli 660 e seguenti.
Secondo l'ordinamento giuridico peruviano, dal momento della morte di una persona, i beni, i diritti e le obbligazioni che costituiscono l'eredità si trasmettono ai suoi successori.
Sono esclusi dalla successione, sia come eredi che come legatari, le persone considerate indegne dalla legge e dichiarate tali da una sentenza, vale a dire:
- gli autori e complici dell'omocidio, o anche tentato omicidio, del dante causa, del suo coniuge, dei suoi ascendenti e discendenti.
- coloro i quali abbiano denunciato il dante causa, tramite calunnia, di un delitto per la cui condanna, la legge prevede la privazione della libertà.
. coloro i quali abbiano commesso atti diretti ad impedire al de cuius, di rilasciare testamento o lo abbiano costretto a fare testamento.
- coloro i quali abbiano nascosto, distrutto, falsificato o alterato il testamento del dante causa.
Per quanto riguarda l'accettazione dell'eredità, il Código Civil distingue tra accettazione espressa ed accettazione tacita. L'accettazione espressa può essere contenuta in un atto privato o pubblico; si ha invece, accettazione tacita, quando l'erede entra in possesso dell'eredità o compie atti dai quali si desume, in maniera indubitabile, la sua volontà di accettare.
L'eredità si presume accettata quando l'erede non ha rinunciato ad essa nel termine di tre mesi (sei mesi se si trova all'estero).
La rinuncia all'eredità, ai sensi dell'art. 675 del codice civile peruviano, deve essere fatta, pena nullità, tramite atto pubblico oppure dinanzi al giudice che sarebbe competente per la successione.
Per sapere di più sulle successioni in Perù, vedi anche:
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