L'annullamento e la revoca del visto d'ingresso.
Ricorsi al TAR del Lazio contro l'annullamento e la revoca dei visti d'ingresso.
Secondo quanto stabilito dal Regolamento (CE) n. 810/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio (il cd. Codice Visti), un visto è annullato qualora risulti che le condizioni di rilascio dello stesso non erano soddisfatte al momento del rilascio, in particolare se vi sono fondati motivi per ritenere che il visto sia stato ottenuto in modo fraudolento.
Un visto è annullato, in linea di principio, dalle autorità competenti dello Stato membro di rilascio. Un visto può essere annullato dalle autorità competenti di un altro Stato membro, nel qual caso le autorità dello Stato membro di rilascio sono informate dell’annullamento.
Allo stesso modo, un visto può essere revocato qualora risulti che le condizioni di rilascio dello stesso non sono più soddisfatte. Un visto è revocato, in linea di principio, dalle autorità competenti dello Stato membro di rilascio. Un visto può essere revocato dalle autorità competenti di un altro Stato membro, nel qual caso le autorità dello Stato membro di rilascio sono informate della revoca.
La mancata presentazione da parte del titolare, alla frontiera, di uno o più dei documenti giustificativi, non costituisce un motivo per l'automatica decisione di annullamento o di revoca del visto.
La decisione di annullamento o di revoca di un visto e i motivi su cui si basa sono notificati al richiedente, il quale può presentare ricorso entro 60 giorni al TAR del Lazio, con sede a Roma. L'assistenza di un avvocato italiano è obbligatoria per legge.
Santaniello & Partners è uno studio legale italiano con sede a Roma, con riconosciuta esperienza, anche a livello internazionale, nel diritto dell'immigrazione e dei diritti umani.
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